
Che Fiorello sia un grande showman è arcinoto. Io ed i miei abbiamo riso con le lacrime agli occhi, ascoltando degli spezzoni della sua trasmissione durante il nostro indimenticabile viaggio dell'anno scorso in Umbria. Dopo il successo delle imitazioni di Bongiorno, Camilleri e Califano, quest'anno è la volta della caricatura di Toni Sperandeo, che viene rappresentato come un attore in cerca di una nuova identità, perchè desideroso di scrollarsi definitivamente di dosso il clichè di "attore solo buono per fare il mafioso". Un Toni Sperandeo che si sente incompreso, perchè i registi non si rendono conto che "lui è un attore che può ricoprire qualsiasi ruolo". Ebbene, Fiorello ha l'abitudine di invitare le proprie "vittime" durante la trasmissione radiofonica. Sperandeo ha accettato l'invito e, sicuramente per divertire il pubblico, ha cominciato ad uscire fuori una serie di frasi e doppi sensi di innegabile cattivo gusto, mettendo in mostra la parte peggiore della propria palermitanità. A chi è servito? Cosa cambierà per lui? Sicuramente a qualcosa è servito. Gli ascolti della trasmissione andranno sempre meglio, perchè ormai il trash fa sempre più audience, continueranno a dare all'attore sempre il ruolo di cattivo mafioso o di duro poliziotto del sud, mentre lui continuerà a sentirsi "eterno incompreso". Poi, ogni radioascoltatore, "che intende ciò che vuole intendere e che vuol capir quel che gli conviene", sarà felice di poter pronunziare l'acronimo: SVQP. Cioè: Sono Volgari Questi Palermitani. Peccato. Un'occasione perduta per tutti.
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