www.flickr.com
Questo è un badge Flickr che mostra gli elementi pubblici recenti di Flickr. Crea il tuo badge qui.

Archivio blog

domenica 22 febbraio 2009

Sincerità sanremese



Evviva la sincerità. Ne avevo auspicato il ritorno insieme alla semplicità, come nelle splendide trasmissioni degli anni ’60, ma mai ne avrei ipotizzato un ritorno immediato, addirittura a Sanremo. I miei complimenti a Paolo Bonolis, perché è il vero vincitore del festival. Cosa si è fatto rispetto il passato? Tutto, semplicemente tutto. Si è riusciti ad ironizzare sempre, si sono metabolizzate immediatamente sia le gaffes che le inevitabili stecche. Non si è speculato più di tanto sulle canzoni, o sui titoli ed i temi affrontati. Si è sgonfiato il caso Povia, praticamente subito, quando ci si è resi conto che non era una canzone contro i gay, semmai contro l’amore possessivo e le famiglie (non di fatto ma “sfatte”) che possono distruggerti la vita. Certamente, gli investimenti della Rai sono stati notevoli, ma molto, molto meno che nel passato. Penso che una delle ultime affermazioni di Veltroni prima delle dimissioni sia stata azzeccata: “ Meravigliarmi del cachet di Bonolis, perchè? Mi meraviglio dei cachet dei vincitori dei reality. I soldi di Bonolis sono sudati”. Ha vinto Luca Laurenti, che ha dimostrato ancora una volta che è un uomo di spettacolo completo (non sapevate che cantasse così bene?). Hanno vinto i giovani, finalmente. Ancora una piccola “scrollatina” ed i mostri sacri della musica italiana capiranno che devono dedicarsi a fare altre cose piuttosto che togliere spazio a chi urla con quanto fiato ha in gola, per quanta voglia ha dentro: la forza dei vent’anni. Ha vinto ancora una volta Roberto Benigni, ma si è dimostrato finalmente di non esserne dipendenti per raggiungere, con lui soltanto, gli auspicati picchi d’ascolto. Un bacio paterno ai vincitori, un “in bocca al lupo” per il futuro ed un ringraziamento infinito da parte mia: mi avete commosso. Non mi succedeva dai tempi di Sergio Endrigo. Il vero miracolo è, però, che io abbia seguito il Festival senza sbuffare, ma, soprattutto, senza dormire. In questi giorni il canone Rai mi è sembrato meno caro (un po’soltanto).

Nessun commento: